NU-ORK

A Tecnica Mista Tra Classica & Digitale

 

I generi musicali oggi hanno distinzioni molto meno nette che in passato.
Il suono del terzo millennio è oramai difficilmente catalogabile in quanto è divenuto permeabile a tante e tali influenze da rendere arduo il compito di chi volesse classificare quel che si sente nelle produzioni contemporanee.
Lo stesso universo pop, per definizione e natura lontano dagli intellettualismi, è farcito di infiniti ingredienti derivati da forme sonore dichiarate “di nicchia” al punto da essere divenuto in un certo senso pop intelligente.
Se gli anni ‘70 hanno portato alla ribalta il ritmo e gli anni ‘80 la scoperta dell’elettronica, con la seconda metà degli anni ‘90 si è imposto nell’universo musicale il verbo della contaminazione.
Culture diverse hanno incominciato a mischiarsi facendo incontrare ritmi, suoni e concetti diametralmente opposti; si pensi al rap che partendo da un quartiere di New York è divenuto la forma di espressione preferita da milioni di ragazzi in tutto il mondo, si pensi alla club culture snobbata per anni dai critici musicali e da più di qualche anno vicinissima all’ascoltatore medio al punto da essere oggi il settore in cui nascono le sonorità più avvincenti e vincenti.
Certamente la tecnologia applicata alla musica ha favorito molte delle contaminazioni di cui é popolato oggi il villaggio artistico ed è ormai consuetudine pensare ad un computer o ad un campionatore di suoni come a veri & propri strumenti musicali; in effetti non sono altro che mezzi attraverso cui è possibile produrre e riprodurre suoni, ed esprimersi.
E oggi, mentre la dance si avvicina alla forma canzone e la canzone abbraccia il jazz e molte altre forme, la musica è divenuta ibrida. Ibrida nel senso più positivo possibile.
C’è spazio. Ed in questo spazio va ad inserirsi il progetto “NU-ORK” .
L’idea è far coesistere nel medesimo istante passato e modernità attraverso l’utilizzo di un’orchestra classica e di campionatori, software e strumenti antichi, proiezioni di video digitali e un quintetto d’archi.
Rigorosamente dal vivo: A tecnica mista tra classica & digitale, appunto .
Le suggestioni dei nuovi suoni e la pulsazione contemporanea a contatto con le fondamenta della secolare cultura musicale.
Il progetto nasce come sperimentazione, come tentativo “curioso” di creare una nuova vibrazione interfacciando groove e melodia, uomini e computer, il direttore d’orchestra ed un manipolatore di suoni.
L’intento primo del progetto NU-ORK di Beppe D’Onghia non è però quello di creare una forma sonora riservata a pochi, né quello di contribuire alla nascita di uno spettacolo intelligente ma scarsamente comunicativo e, conseguentemente, elitario. Anzi! La sfida di NU-ORK è arrivare nei luoghi dei giovani, attraverso sonorità in cui essi si riconoscano ma in cui al tempo stesso possano scoprire vibrazioni di un universo che abitualmente non abitano.
Quindi..NU-ORK, oltre che nei teatri, nei luoghi dei giovani, NU-ORK nei club, nelle discoteche, nelle piazze, dove la gente di musica vive, si nutre e balla in assoluta libertà, senza inibizioni né distinzioni.


 

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Ed. LECINQUE s.a.s.

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